Costruire in riva al mare è come costruire di fronte all’infinito, in una natura ancora vergine
L’esperienza ci ricorda quella del primo architetto che, di fronte al bisogno di abitare e alla ricerca di un luogo dove stabilirsi, scelse un posto in quell’immensità ancora inesplorata dove il bisogno diventa desiderio, dove vede il sole sorgere al mattino e tramontare alla sera, dove il mare riempie la sua vita di colori.
L’ideazione del progetto della Marine Science Station è stato un processo che è partito dal mare e dalla sua necessità di preservarlo, cercando per l’edificio un luogo in cui il mare fosse presente, anche senza vederlo; un luogo in cui il mare arrivasse, anche senza toccarlo. Le sue forme non sono una rappresentazione, non sono onde, non sono conchiglie, sono ciò che il mare lascia sulla riva quando si ritira, e sono anche ciò che il mare ci lascia fare quando non c’è. In questo modo desiderio e necessità si uniscono, come in quell’architetto che cercava un posto per la sua casa, rendendo possibile un piccolo mondo artificiale in un universo naturale.
Il sistema X-tail di Kalzip ha permesso di generare forme di tetto dall’intersezione di due sfere uguali con centri diversi. Seguendo un modello prodotto da un sistema computerizzato, sono stati formati i vassoi che compongono le due sfere e il risultato di questo processo è stata una procedura di costruzione e assemblaggio che ha garantito una perfetta corrispondenza tra la struttura del tetto e la copertura, senza bisogno di correzioni, risparmiando così i costi di produzione e assemblaggio.
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